mercoledì 27 agosto 2008

22 luglio 2008 - Odissea turca...

Sveglia alle 6... 6e20... Le mie condizione sono già abbastanza precarie fin dalle prime luci dell'alba. Non è tanto l'alcol, quanto il sonno che ho, anche se la situazione alcol decisamente non aiuta. Bene (e insomma neanche tanto!!) svelti verso l'appuntamento alla scuola con il pullman che ci porterà a Mytilene, neanche farlo apposta arriviamo con si e no mezzo minuto di ritardo e già la nostra accompagnatrice, che non è Kristina, ma un'altra tipa dal sorriso smagliante ci dice di affrettarci... Ecco, ho già capito che questa romperà le palle per tutta la giornata e io, che ho circa le forze per sorreggermi in piedi, non ho proprio voglia di stare a seguire questa... Approfitto dell'ora e mezza di pullman per dormire, anche se le curve e controcurve di queste strade non cullano proprio il mio sonno.

Arrivati al porto di Mytilene, da dove partirà il traghetto, decido di andare a prendere qualcosa da mangiare, ma soprattutto tanta tanta acqua da bere... Vi pare che proprio sulla mia strada mi devo imbattare nel più grande negozio di ouzo che esista in terra greca? Così tanto grande che l'odore di anice di questa grappa greca
impregna il marciapiede fuori stante nel raggio di 20 metri... Arrivo alla caffetteria mezza tramortita, prendo da bere e da mangiare e ritorno da Gabri che mi aspetta al porto più ubriaca della sera precedente: al solo pensare ricordo ancora le vampate di ouzo fuori dal negozio!! Credo sia inutile dirvi che piombo in un sonno abbastanza profondo anche sul traghetto per Aynalik...

Non vi sorprenderete di sapere che non ho molti ricordi della Turchia, cioè si ci sono, ma il ricordo più vivido che ho è la fatica che ho fatto a stare in piedi tutto il giorno in un luogo con 42 gradi e dal clima estremamente umido, oltre allo smisurato desiderio di ritornare il prima possibile a letto a dormire. Vi potrei raccontare nei dettagli tutta la cronologia delle varie fasi storiche di Pergamo, ma sarebbe solo il frutto di una ricerca fatta a tavolino or ora per dimostrarvi quanto sono stata brava ed attenta mentre giravamo per le rovine di Pergamo, mentre la verità è che non avevo neanche il senso dell'orientamento, tanto che fosse stato per me, avrei girato in tondo per tutto il sito archeologico fino a quando qualcuno non mi avrebbe riportato all'uscita, che non era molto distante, ma evidentemente fuori dalla mia portata di ricezione!!

Gabri sembra essere decisamente più in forma di me, anche se un picco di tristezza immensa arriva all'ora di pranzo: ci portano in un "ristorante" in cui tutti i partecipanti alla gita mangeranno su un'unica immensa tavolata, è uno di quei ristoranti turistici brutti e tristi come la fame... E già io non ho questa gran voglia di stare in mezzo alla gente, e già l'ho dimostrato apertamente un po' a tutti nell'arco della sola mattinata. Logicamente servizio a buffet, tutti e 60 i nostri colleghi di gita si catapultano su cibo e posti a sedere (anche perché mi sembra simpatico sottolineare che ci hanno dato 45 minuti di tempo per mangiare, quindi sembra giusto affrettarsi!!). Io e Gabri mentre scegliamo il cibo, soprattutto per la riconosciuta schizzignosità di Gabri a riguardo, ci accorgiamo che c'è una pietanza dall'aspetto simile a una bozzolo di farfalla mummificata, probabilmente e quasi sicuramente non cosciente delle mie azioni la prendo!! Ci sediamo al tavolo, neanche dire non troviamo due posti vicini, cosa che invece di avrebbe dato gran forza, poiché siamo gli unici italiani del gruppo. Attorno a noi la gente che per la maggior parte è di nazionalità ceca, non parla, per quanto amici tra di loro, sono tutti muti con le facce come tristi rivolte verso il piatto in cui mangiano, sembra di essere nel refettorio di un carcere, anzi lì sicuramente c'è più movimento!! Io e Gabri, nonostante la leggera lontananza di posti, ci scambiamo qualche opinione sull'atmosfera del luogo, tanto nessuno ci capisce, e logicamente ce la ridiamo nonostante la tristezza che aleggia sulle persone accanto a noi. Il bruco mummificato che ho preso per pranzo effettivamente sa di quel che sembra, su consiglio di Gabri lo lascio con il buon proposito di mangiarci un kebab appena ci lasceranno liberi!!

Prima di poter essere finalmente liberi, abbiamo a che fare con un'altra fatica di Ercole: la classica mostra della donna che fila il tappeto con dimostrazione e sperata vendita di tappeti a seguito: NOOOOOOOOOOOO!! Un patema d'animo, anche perché questi non mollano il colpo, neanche quando gli dici che hai 4 gatti e 3 conigli per casa, perché puoi sempre regalare il tappeto a qualcuno, e poi se devo essere proprio critica: erano mille volte più belli i tappeti che ho visto in Tunisia!! Nuovo pisolino sul pullman che ci riporta verso il porto turco ed ecco che una volta giunti ad Aynalik, ci lasciano girare per le vie piene di negozi in massima libertà. Noi e Gabri vogliamo prendere delle sigarette e dopo tanto cercare ci imbattiamo in un piccolo negozietto di spezie in cui lavora un piccolo signore che ci accoglie trionfalmente con la sua calcolatrice in mano, dettaglio da non sottovalutare perché non è l'unico da queste parti. Gli diciamo cosa vogliamo comperare, gli chiediamo se possiamo pagare in euro e gli chiediamo se ci fa il cambio. Lui si dà alla pazza gioia di far conti con la sua calcolatrice: credo faccia calcoli anche ad alta voce, ma quello che sento io sono strani suoni che assomigliano più al ticchettio dei tasti della tastiera di un computer che parole di senso compiuto, e intanto continua nei suoi elaborati calcoli di questa somma di due pacchetti di sigarette e il cambio da lire turche in euro... Dopo quei 2 minuti abbondanti di elaborazione dati ecco il sorprendente risultato che accettiamo senza indugio e prima di lasciarlo gli chiediamo dove possiamo mangiare un kebab: esce con noi dal suo negozio e con maestosa gestualità, che manca poco che si metta pure a saltellare per la strada, ci indica la strada, sempre accompagnata da quel suo parlare a ticchettio, deve essere proprio la cadenza turca, mah!!

Il nostro kebabbaro turco si trova sulla strada parallela a quella del porto, ci sediamo ad un tavolino e spieghiamo al cameriere che vorremmo un kebab, ma la nostra richiesta non sembra propriamente di facile comprensione. Ci porta un menù figurato in cui ci sono una dozzina di piatti denominati "kebab", di cui fortunatamente ce ne indica solo 2: Urfa Kekab e Adana Kebab, chiedo la differenza tra i due, ma non mi viene data risposta, solo una lunga attesa in cui si aspetta il mio ordine, decido per 2 Urfa... Intanto mi sono un po' ripresa, poiché devo confessare che dopo il pranzo a base di crisalide mummificata mi son presa un Aulin poiché l'alone di malditesta che mi accompagna da quando mi sono svegliata non mi era ancora passato. Passano 10 minuti abbondanti e i nostri kebab non sono ancora pronti... E siamo gli unici clienti al momento!! Inizio a chiedermi quale sia effettivamente la differenza tra il vero kebab turco e quello che ci propinano in Italia, probabilmente sta nel fatto che qui se non hanno il necessario, lo vanno a recuperare da qualche altra parte, come la coca cola e l'acqua che abbiamo chiesto: chiamano la bambina del negozietto di vestiti accanto, che va a recuperare le bottigliette in un chioschetto a una decina di metri da noi... Probabilmente il ritardo con cui sono arrivati al tavolo i nostri kebab è dovuto al cuoco che sono andati a svegliare nel retrobottega!! La ragazzina è un amore, fa la spola su e giù per la strada con una sua amica, mentre guardano Gabri con degli occhioni da farmi sciogliere dalla tenerezza!! Prima di andarcene facciamo una foto alle due ragazzine che alla nostra richiesta sembrano essere emozionate... Che tesorine!!

Arriva l'ora di salire sul traghetto, dove mi riaddormento per quasi tutto il tragitto, poi l'estenuante tragitto in pullman dove ridormo, nel frattempo è calata pure la notte, e ad un tratto vengo svegliata da un incredibile salto acrobatico della nostra corriera: abbiamo schivato per un pelo un asino che stava tranquillamente mangiando al ciglio della strada... Mi chiedo se i fari di questa carretta motorizzata funzionano o se è l'autista ad essere seriamente sprovveduto? Ma non mi rispondo, tra un po' l'epopea di questa gloriosa giornata sarà finita, io mi fionderò a letto e sarò finalmente felice e commossa di essere sopravvissuta a questa fatica!!

Nessun commento: