martedì 3 febbraio 2009

La gioia

Ascolta, il rumore delle onde del mare
ed il canto notturno dei mille pensieri
dell'umanità che riposa
dopo il traffico di questo giorno
e di sera s'incanta davanti
al tramonto che il sole le dà.

Respira, e da un soffio di vento raccogli
il profumo dei fiori che non hanno chiesto
che un po' d'umiltà e se vuoi puoi gridare
e cantare che voglia di dare e cantare
che ancora nascosta può esistere felicità.

Perché la vuoi, perché tu puoi
riconquistare un sorriso e puoi giocare
e puoi gridare che ti hanno detto bugie
se han raccontato che l'hanno uccisa,
che han calpestato la gioia, perché la gioia,
perché la gioia, perché la gioia è con te.

E magari fosse un attimo, vivila ti prego
e magari a denti stretti non farla morire,
anche immerso nel frastuono
tu falla sentire, hai bisogno di gioia come me.
la, la, la, la, la, la, la, la...

Ancora, è già tardi ma rimani ancora
per potere gustare ancora per poco
quest'aria scoperta stasera e domani
ritorna a quest'ora, tra la gente
che soffre e che spera, tu saprai che
nascosta nel cuore può esistere felicità.

Non chiedetemi perché sia sbucata questa reminiscenza campo scuola parrocchiale dalla mia benemerita memoria, ma così è... se vi pare!! (E citiamo pure Pirandello, va!!). Non so se sia un bene o un male, se sia causa del mio incontro con Psyco, ma qualunque sia stato il click che ha fatto scattare questa cosa, che a pensarla dal punto di vista campo scuola parrocchiale mi mette veramente i brividi, devo dire che è una delle poche cose che salvo delle mie esperienze di chiesa in gioventù, più probabilmente qualche bel ragazzo di cui ho subito castamente il fascino, non conoscendo ancora la passione del peccato!!

Ma oltre a ciò, ricordo come la "cantavo" a squarciagola facendo sperare agli altri di diventare sordi in quel mentre; ricordo che era diventato l'inno ufficiale di un'estate per quanto ci piaceva; ricordo che la cantavamo un numero non ben definito di volte al giorno, ma ricordo soprattutto che ci avevano detto che non era una canzone propriamente di Chiesa, ma si poteva ben adattare al contesto...

Secondo me, loro non ci hanno mai capito un benemerito c****, sennò non mi spiego tante cose, comunque sia, no xe mai un mal, che ghe xe un ben!! quindi va bene così... Grazieaddio non ci sono Gesù e Cristi nelle parole di questa canzone, che riesce a trasmettere un senso universale di "voglia di gioia": grazie di cuore anonimo paroliere di questa bella canzone!!

Però ora bando alle discussioni e, se avete un po' di tempo, tornate all'inizio di questo post e rileggete e assaporate le sue parole!! ; )

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