domenica 16 novembre 2008

sempre 23 luglio 2008 - Benvenuti a casa Agiasos

Mitylene d'estate non offre molto, in realtà ci verranno spiegate più tardi le dinamiche dell'isola: d'inverno si vive per la maggior parte tutti nella capitale, mentre d'estate si trasloca al paese dove si ha casa o dove ci sono più possibilità di lavoro... e di conseguenza son pochi quelli che restano in città. Questa cosa mi fa impazzire: due traslochi all'anno, non serve neanche fare il cambio stagionale degli armadi, non devi nemmeno portare dietro mobili e quant'altro di pesante perché si presuppone che entrambe le case siano arredate, tutta la famiglia in macchina con qualche valigia e via, poi tanto se ti sei dimenticato qualcosa, puoi sempre andarla a riprendere nell'altra casa che comunque non è mai troppo distante!!

Poi se come me e Gabri si arriva all'ora del "mesiméri", e cioè il riposo pomeridiano greco, ti saluto proprio: credo si abbiano più possibilità di incontri nel deserto o quasi!! Comunque sia non ci scoraggiamo, o almeno io non mi scoraggio, intenta a trovare il museo archeologico che la mia guida dà aperto ad orario continuato, ma che scopriamo presto essere una tremenda bufala. Quindi verso la fortezza, ma anche qui il nulla, anche se io continuo imperterrita a girare attorno ai resti delle mura per più o meno sconquassati sentierini poco raccomandabili...

Gabri brontola annoiato, vuole andarsene da questa città deserta, quindi di nuovo in macchina e si decide di andare verso Agiasos che la mia guida dice essere un paesino "pittoresco senza essere kitsch" e "con le sue strade acciottolate e tortuose"...

Arriviamo ad una piazzola ben asfaltata da cui parte una strada in estrema salita, che decidiamo sia faticoso fare a piedi e poiché vediamo un fuoristrada 4x4 avventurarsi per quella bella stradina con in bella vista un cartello con scritto "agorà", ecco che spavaldamente senza pensarci un secondo di più siamo dietro il fuoristrada su questa strada seriamente "acciottolata e tortuosa" come indica la mia guida, ma tremendamente in salita e pure bella stretta e addobbata in ogni dove da negozietti che con la loro merce escono dalle mure domestiche e si riversano in strada per la felicità di Gabri!!

La scena è... Gabri alla guida della nostra piccola Atos che smadonna dietro al fuoristrada che ha problemi di spazio per girare sulle vie tortuose, ma se la prende estremamente comoda. Io che esterrefatta sono praticamente a diretto contatto con la gente, tanto che potrei fare la spesa direttamente dalla macchina e, quando arriviamo davanti alla macelleria in cui mi sfilano davanti al naso enormi pezzi di carne, mi chiedo se i vecchietti da questa parti fanno realmente così!!

Sembra di essere su quelle attrazioni dei luna park in cui sei seduto sul tuo vagoncino e ti passano vicino personaggi storici, fantasmi o pirati a seconda della tematica dell'attrazione, ma qui è tutto incredibilmente vero, tanto che ad una certo punto ci si presenta davanti un'enorme tenda di edera che ci dà il benvenuto nella piazzetta antistante la chiesa, dove ci aspettano gli anziani del paese seduti ai tavolini all'ombra della pianta che copre inverosimilmente tutta la piazza...

Il giro della nostra giostra greca è quasi finito: dopo la piazzetta la strada si fa in discesa e ci riporta verso la piazzetta asfaltata, ma non senza un'ultima difficoltà: ad una curva il fuoristrada davanti a noi non riesce a girare, perché una signora seduta fuori dal suo negozio all'angolo della strada sta facendo tranquillamente a maglia, senza badare a quello che sta succedendo, mentre il fuoristrada fa 4000 manovre e ci obbliga pure a fare un po' di retro per fargli spazio...

Finito il tour parcheggiamo sull'asfalto piano per affrontare a piedi la ormai ben conosciuta stradine tortuosa di Agiasos e prenderci qualcosa da bere assieme agli anziani del luogo nella taverna accanto alla chiesa. Senza mancare però l'acquisto che rallegrerà i nostri viaggi in macchina: il cd di PENKI ZINA, a noi quasi sconosciuta cantante pop-quasi rock greca... Unico cd "moderno" all'interno del negozietto che offriva esclusivamente musica tradizionale, ma non volevamo qualcosa di più "duro". E così sulle note di ALLI MIA FORA ESI torniamo verso casa...

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