Arrivati al porto di Mytilene, da dove partirà il traghetto, decido di andare a prendere qualcosa da mangiare, ma soprattutto tanta tanta acqua da bere... Vi pare che proprio sulla mia strada mi devo imbattare nel più grande negozio di ouzo che esista in terra greca? Così tanto grande che l'odore di anice di questa grappa greca
impregna il marciapiede fuori stante nel raggio di 20 metri... Arrivo alla caffetteria mezza tramortita, prendo da bere e da mangiare e ritorno da Gabri che mi aspetta al porto più ubriaca della sera precedente: al solo pensare ricordo ancora le vampate di ouzo fuori dal negozio!! Credo sia inutile dirvi che piombo in un sonno abbastanza profondo anche sul traghetto per Aynalik...

Prima di poter essere finalmente liberi, abbiamo a che fare con un'altra fatica di Ercole: la classica mostra della donna che fila il tappeto con dimostrazione e sperata vendita di tappeti a seguito: NOOOOOOOOOOOO!! Un patema d'animo, anche perché questi non mollano il colpo, neanche quando gli dici che hai 4 gatti e 3 conigli per casa, perché puoi sempre regalare il tappeto a qualcuno, e poi se devo essere proprio critica: erano mille volte più belli i tappeti che ho visto in Tunisia!! Nuovo pisolino sul pullman che ci riporta verso il porto turco ed ecco che una volta giunti ad Aynalik, ci lasciano girare per le vie piene di negozi in massima libertà. Noi e Gabri vogliamo prendere delle sigarette e dopo tanto cercare ci imbattiamo in un piccolo negozietto di spezie in cui lavora un piccolo signore che ci accoglie trionfalmente con la sua calcolatrice in mano, dettaglio da non sottovalutare perché non è l'unico da queste parti. Gli diciamo cosa vogliamo comperare, gli chiediamo se possiamo pagare in euro e gli chiediamo se ci fa il cambio. Lui si dà alla pazza gioia di far conti con la sua calcolatrice: credo faccia calcoli anche ad alta voce, ma quello che sento io sono strani suoni che assomigliano più al ticchettio dei tasti della tastiera di un computer che parole di senso compiuto, e intanto continua nei suoi elaborati calcoli di questa somma di due pacchetti di sigarette e il cambio da lire turche in euro... Dopo quei 2 minuti abbondanti di elaborazione dati ecco il sorprendente risultato che accettiamo senza indugio e prima di lasciarlo gli chiediamo dove possiamo mangiare un kebab: esce con noi dal suo negozio e con maestosa gestualità, che manca poco che si metta pure a saltellare per la strada, ci indica la strada, sempre accompagnata da quel suo parlare a ticchettio, deve essere proprio la cadenza turca, mah!!
Il nostro kebabbaro turco si trova sulla strada parallela a quella del porto, ci sediamo ad un tavolino e spieghiamo al cameriere che vorremmo un kebab, ma la nostra richiesta non sembra propriamente di facile comprensione. Ci porta un menù figurato in cui ci sono una dozzina di piatti denominati "kebab", di cui fortunatamente ce ne indica solo 2: Urfa Kekab e Adana Kebab, chiedo la differenza tra i due, ma non mi viene data risposta, solo una lunga attesa in cui si aspetta il mio ordine, decido per 2 Urfa... Intanto mi sono un po' ripresa, poiché devo confessare che dopo il pranzo a base di crisalide mummificata mi son presa un Aulin poiché l'alone di malditesta che mi accompagna da quando mi sono svegliata non mi era ancora passato. Passano 10 minuti abbondanti e i nostri kebab non sono ancora pronti... E siamo gli unici clienti al momento!! Inizio a chiedermi quale sia effettivamente la differenza tra il vero kebab turco e quello che ci propinano in Italia, probabilmente sta nel fatto che qui se non hanno il necessario, lo vanno a recuperare da qualche altra parte, come la coca cola e l'acqua che abbiamo chiesto: chiamano la bambina del negozietto di vestiti accanto, che va a recuperare le bottigliette in un chioschetto a una decina di metri da noi... Probabilmente il ritardo con cui sono arrivati al tavolo i nostri kebab è dovuto al cuoco che sono andati a svegliare nel retrobottega!! La ragazzina è un amore, fa la spola su e giù per la strada con una sua amica, mentre guardano Gabri con degli occhioni da farmi sciogliere dalla tenerezza!! Prima di andarcene facciamo una foto alle due ragazzine che alla nostra richiesta sembrano essere emozionate... Che tesorine!!
Arriva l'ora di salire sul traghetto, dove mi riaddormento per quasi tutto il tragitto, poi l'estenuante tragitto in pullman dove ridormo, nel frattempo è calata pure la notte, e ad un tratto vengo svegliata da un incredibile salto acrobatico della nostra corriera: abbiamo schivato per un pelo un asino che stava tranquillamente mangiando al ciglio della strada... Mi chiedo se i fari di questa carretta motorizzata funzionano o se è l'autista ad essere seriamente sprovveduto? Ma non mi rispondo, tra un po' l'epopea di questa gloriosa giornata sarà finita, io mi fionderò a letto e sarò finalmente felice e commossa di essere sopravvissuta a questa fatica!!
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